Horror 24 Storie di incubi e paure by AA.VV

Horror 24 Storie di incubi e paure by AA.VV

autore:AA.VV. [AA.VV.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Due anni fa ero uno scapolo spensierato di trentatré anni. Mia madre era morta alla mia nascita, e mio padre l’aveva raggiunta vent’anni dopo. Uomo moderatamente ricco, mi aveva lasciato tutta la sua fortuna. Nessuna limitazione: potevo usarla come volevo. Bene, decisi di permetterle di sfamarmi e di vestirmi, mentre io concentravo tutte le mie energie nello studio. Studiare mi piaceva. Volevo riempirmi il cervello di tutte le informazioni su ogni vegetale del mondo. Amavo le piante. A dire il vero sono sempre stato più felice in mezzo alla flora che fra gli uomini. Ma ecco che divago.

Due anni fa stavo attraversando il deserto del Kalahari con la mia Land Rover. Ero completamente solo in quell’aspra zona, alla ricerca di una specie molto rara di cactus, che secondo una leggenda era esistita da qualche parte fra quelle distese impraticabili.

Un sole bruciante batteva inesorabile, e io sudavo sui controlli della Land Rover che ringhiava e saltellava sul terreno irregolare e riarso. Il termometro indicava 48 gradi, e tutto si muoveva in una nebbiolina bianca e tremolante.

Avevo appena raggiunto un punto pianeggiante del terreno, riuscendo ad aumentare un po’ la velocità quando, improvvisamente, ci fu uno schianto simile a un tuono. Tutto il mondo sembrò scivolare, sfocarsi e ripartire all’indietro. Schiacciai il freno fino in fondo, e mi guardai in giro a bocca aperta.

Tutto era mutato. I colori sembravano avere assunto le sfumature opposte dello spettro. La sabbia gialla adesso era blu. Il cielo blu era di un giallo brillante. La mia pelle era di un colorino verdastro. La temperatura era discesa a 21 gradi, e i miei occhi terrorizzati misero a fuoco un sole brillante verde smeraldo.

Abbandonai la Land Rover, barcollai su per una salita fino a delle rocce rossastre al limite di dune di sabbia blu. Avevo una paura pazzesca, e ancora più mi terrorizzava l’idea di ciò che avrei visto. Per molto tempo non osai guardare oltre la cima: mi pareva di vivere uno di quei sogni spaventosi nei quali non si ha il comando dei propri muscoli. Mordendomi le labbra, alla fine riuscii a farmi coraggio.

Tenendo bassa la testa, lanciai un’occhiata oltre la collina... e rimasi senza fiato per l’incubo che mi si presentò. Sotto di me c’era un ampio campo blu con dei pali sistemati in file ordinate e regolari a una distanza di due metri l’una dall’altra. Legato a ogni palo c’era un essere umano completamente nudo! Mi premetti il pugno contro la bocca per non urlare.

Erano quasi immobili e non sembrava proprio che soffrissero. La mia attenzione fu attratta da un movimento più in basso, lungo la fila. Dapprima non riuscii a capire quello che stavo vedendo, poi la chiara percezione mi colpì come un getto d’aria calda. La mia mente parve distorcersi come una spugna spremuta. Osservai la fila di esseri umani legati ai pali e i miei occhi si appannarono, rifiutandosi di registrare quello che stavano vedendo. Strizzai gli occhi, mentre l’orrore mi dilaniava il cervello. Poi guardai di nuovo.

Era lì. Una cosa enorme e strascicante, alta circa tre metri e mezzo.



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